Immigrati prima della linea libica - Mozambico
C'e'
un pezzo di Storia totalmente assente dalle cronache e dai
ragionamenti: cosa c'e' prima di quella linea libica dove ogni
governante del vecchio Continente vorrebbe fermare le masse in arrivo in Europa?
Non
pretendo di farlo da sola. Per questo qui si raccolgono racconti e
testimonianze di chi ne sa, con citazione delle fonti e
riconoscimenti di crediti. E altri sono benvenuti. La premessa e' il metodo: osservazione e racconto dei fatti. Nessuna idea da dimostrare, nessuna ideologia da propagandare. Storie.
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Invece in questi giorni non c'e' articolo che non cloni un'osservazione essenziale: "Era dal 2006 che un premier italiano non visitava questo continente".
Il
Mozambico conta poco piu' di 25milioni di abitanti: la loro
aspettativa di vita e' 34 anni. Dato che gia' da solo fa una
fotografia chiara del presente. Insieme all'altro: il tasso di
alfabetizzazione e' del 48%.
Il
National Geographic sintetizza cosi' l'economia mozambicana:
-
Attività principali: cibo e bevande, prodotti chimici, tessili e
petroliferi, alluminio
-
Agricoltura: cotone, anacardi, zucchero di canna, tè; carne
-
Esportazioni: alluminio, anacardi, cotone, zucchero, gamberetti.
Il
Mozambico, dice ogni libro di geografia, confina con Tanzania, Malawi, Zambia, Sudafrica, Zimbabwe e
Swaziland. E, non da ultimo, a est col Canale di Mozambico dove si
concentrano le ricerche e le scoperte di ingenti giacimenti di gas,
interesse di paesi come l”Italia o gli Stati Uniti o la Cina.
I mozambicani residenti in Italia al 2011 erano 320, le imprese italiane in Mozambico sono 90. Tra queste la più citata e' l'ENI ma un altro vero colosso, in tutto il continente e ancor più nel Southern Africa e' la CMC, la Cooperativa Muratori e Cementasti di Ravenna, terzo gruppo nelle costruzioni dopo Salini-Impregilo e Astaldi. Ad aprile la CMC ha inaugurato assieme al Presidente della Repubblica mozambicano, l'ultimo tratto di 500 km di strada nel paese. Un lavoro importante e giustamente fiore all'occhiello della storica azienda vicina al Partito Comunista.
Il
Mozambico e' molto riconoscente all'Italia che attraverso i propri
capi di stato e religiosi promosse e ospito' – il 4 ottobre 1992 –
gli accordi di pace tra Frelimo e Frenamo, le due forze contrapposte
in una guerra civile durata 16 anni dopo l'indipendenza dal
Portogallo, appena uscito dalla dittatura di Antonio Salazar, nel
1975. Presidente a quei tempi era Samora Machel, leader del movimento
socialista Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo): la moglie,
Graca Machel, rimasta nel frattempo vedova, il 18 luglio 1998 sarebbe
diventata la terza consorte di Nelson Mandela. Samora Machel era
morto due anni prima, nel 1986, in un incidente aereo che venne da
molti indicato come un'azione dei servizi segreti sudafricani: due
anni prima il Presidente del Mozambico aveva firmato con il governo
dell'aparthied l'Accordo di Nkomati che prevedeva l'espulsione dal
paese dei militanti dell'African National Congress (che a Maputo e
dintorni andavano per l'addestramento militare nei campi organizzati
dall'Unione Sovietica) in cambio della cessazione delle ostilita' che
il Suid Afrika e la Rhodesia (poi Zimbabwe) sostenevano supportate
dagli Stati Uniti. Siamo negli anni della guerra fredda URSS-USA e
gli Stati Uniti fino ad allora sostengono il governo bianco
dell'apartheid in chiave antirussa: solo a meta' degli anni '80
inizia la dichiarazione di un impegno a stelle e strisce contro il
“regime della separazione”.
In
quel clima di instabili equilibri mondiali, Frelimo e Renamo iniziano
a “parlarsi”: anche per il Renamo, Resistenza nazionale
Mozambicana, era stato fondato e poi sostenuto dalla vicina Rhodesia
come rappresaglia all'appoggio che il nuovo governo socialista
mozambicano dava ai “resistenti” rhodesiani.
Assieme
all'Onu, l'Italia si rende protagonista di questo avvicinamento. In
prima linea ci sono la Comunita' di Sant'Egidio e il Governo
Andreotti VI: a rappresentare il primo e' il suo fondatore, Andrea
Riccardi, diventato poi Ministro della Cooperazione Internazionale
nel governo Monti, mentre per l'esecutivo si adopera Mario Raffaelli,
socialista, ora Presidente di Amref Italia. Nel suo passaggio
mozambicano, Matteo Renzi e' andato anche a visitare uno dei 10
centri che la comunita' di Sant'Egidio gestisce per la realizzazione
di un Programma chiamato evocativamente DREAM incentrato soprattutto
sulla lotta all'AIDS e alla malnutrizione. Pochi giorni fa, Riccardi
e' stato premiato con la Cittadinanza onoraria della Repubblica del
Mozambico. Sempre all'inizio di luglio invece veniva arrestato il
portavoce del Renamo, Antonio Muchanga, senza alcuna spiegazione da
parte del governo: il principale partito di opposizione contesta da
tempo il sistema elettorale che sfavorirebbe ogni forza politica
diversa da quella di maggioranza, ma anche la violazione degli
accordi di pace del 1992 e il peggioramento delle condizioni di vita
nel paese. L'arresto e' avvenuto alla fine di uno dei tanti incontri
tra Governo e opposizione per smorzare le azioni di guerriglia dei
ribelli del Renamo.
“Nonostante
la svolta operata nell’economia mozambicana, rappresentata dalla
crescita media del 7 per cento del PIL negli ultimi 5 anni, nel 2008
e nel 2010 (e in forma meno radicale anche verso la fine del 2010),
Maputo, la capitale, è stata teatro di due rivolte contro il
carovita (costate una decina di morti), rivolte da leggere come
allarmanti segnali della reale qualità del “miracolo economico”
del Mozambico. Il ritrovamento di ingenti giacimenti di carbone,
sabbie bituminose, titanio, diamanti, oro e gas naturale (che
potrebbe fare del Mozambico il quarto produttore mondiale di gas dopo
Russia, Iran e Qatar), ha aumentato la rilevanza strategica del paese
e ha determinato un riorientamento delle relazioni internazionali,
gestite dal partito al governo. Oltre alle antiche superpotenze
mondiali come gli Stati Uniti, l’Italia, il Portogallo e la
Francia, l’interesse per il Mozambico include anche paesi emergenti
come Brasile, Australia, Cina, Thailandia e Malaysia. Mentre i
cittadini mozambicani denunciano un aumento della disuguaglianza, con
un ristretto gruppo dell’élite dirigente sempre più ricco, e
grandi segmenti sociali sempre più esclusi, i donatori e gli altri
membri della comunità internazionale, che pongono in primo piano i
propri interessi economici, continuano a dipingere il Mozambico come
un caso di successo nella lotta alla povertà e di crescita
economica. Le vittime del presunto boom sono i contadini, costretti
con la forza ad abbandonare i loro villaggi e i loro campi, senza
nessun compenso, per fare spazio ai megaprogetti”.
In
questo clima di poverta', violenza, rappresaglie, il 15 ottobre ci
saranno le elezioni generali.
Le
rappresaglie cui fa riferimento Manhica sono per esempio quella
dell'inizio di giugno in cui alcuni soldati del Mozambican Defence Force vennero uccisi e altri feriti da un attacco dei ribelli del
Renamo lungo la National Road 1.
Secondo
l'IFAD (International Fund for Agricultural Development), agenzia
delle Nazioni Unite, il Mozambico e' uno dei paesi piu' poveri al
mondo: il 50% sopravvive in condizioni di poverta' estrema. Il 70%
per cento di questi poveri vive nelle aree rurali dove agricoltura e
pesca sono le uniche fonti di sostentamento ma con bassi standard e
scarsi risultati.
Poverta'
vuol dire disperazione, vuol dire criminalita', vuol dire
illegalita'.
A
maggio una decina di disperati mori' nel crollo di una miniera
illegale di oro, nella provincia settentrionale di Nampula. A
dicembre, periodo di vacanze estive, alcuni turisti sudafricani
denunciarono di aver subito pesanti minacce, in cambio di soldi, al
confine mozambicano. Gli aiuti internazionali umanitari al Mozambico sarebbero invece stati ridotti proprio per la pressante e dilagante corruzione anche ai livelli alti.
Come
se non bastasse l'instabilita' interna, di recente e' stato lanciato
un allarme nuovo e preoccupante per il Mozambico: al Nord starebbero
arrivando centinaia di profughi provenienti soprattutto dalla Somalia
e tra questi predoni del mare sempre piu' impossibilitati ad operare
in acque somale o nel Golfo di Guinea. La previsione e' stata
lanciata durante un convegno sulla sicurezza che si e' tenuto a
Pretoria: quel che e' stato spiegato e' che il Mozambico, proprio per
l'alto tasso di poverta', potrebbe favorire il fiorire della
criminalita' e della pirateria in un punto di passaggio delle navi
dirette verso Suez e verso il Sudafrica. La Marina Militare italiana
ha gia' iniziato una cooperazione col Mozambico con il dislocamento
del pattugliatore d'altura Comandante Borsini.
Certo non una bella pubblicità per un turismo in aumento attratto dalle infinite spiagge bianche, dal blu candido del mare, dalle cattedrali costruite da una colonizzazione meno attenta agli esseri umani che dopo quasi 40 anni dall'indipendenza disperano per aggiungere un giorno di vita a un'esistenza breve. Anche l'agenzia governativa Viaggiare sicuri dipinge un paese poco sicuro.
Insomma,
mentre i giornali italiani testimoniano la stretta di mano tra i due
paesi, con i sorrisi panciuti di Matteo Renzi e Armando Guebuza, in
uno scenario patinato e solidale, abbellito dai forti colori
africani, la verita' e' che il Mozambico dopo 21 anni di liberta'
rimane uno dei piu' iniqui paesi al mondo la cui cosa non ci
interessa minimamente, soprattutto dopo la clamorosa scoperta di Eni,
di grandi, immensi, incredibili, fantasmagorici milioni di metri cubi
di gas proprio nelle aree in cui il cane a sei zampe opera quasi
indisturbato. Renzi
e' solo la mano che verga e suggella questa santa alleanza: non e'
l'ingegnere che ha studiato, non e' l'operaio che ha scavato, non e'
il direttore generale di Eni che gia' a febbraio annuncio' nel piano
strategico del gruppo 2014-2017 la realizzazione di nuove unita' FLNG
(floating liquid natural gas) che verranno dislocate al largo della
costa mozambicana.
A
quei tempi Marco
Alverà, vicepresidente di Eni spiego' anche che “Nel lungo
termine, grazie al Mozambico, Eni diventerà uno dei maggiori
operatori del mercato, con una produzione più che doppia rispetto a
oggi”.
Avremo
gas per i prossimi 30 o 40 anni, ha dichiarato l'alta rappresentanza
italiana prima di proseguire le tappe successive, sempre piu' giu'
nel baratro dei diritti umani violati. Avremo gas grazie appunto al
Mozambico, dove si vive mediamente 34 anni, dove non si studia, dove
si pesca in mari che saranno ora ostaggio di pirati somali e
multinazionali, dove si muore di violenza, di fame, uccidendo o
venendo uccisi nelle battute di caccia di elefanti e rinoceronti per
ricchi occidentali e orientali, scavando nella miniere illegali o in
quelle legali, avorio e oro o smeraldi e ogni altro prezioso elemento
da esportare o anche zucchero di canna e banane o cotone.
Ogni volta che mangiate un frutto esotico, per esempio, guardate da dove proviene e provate a immaginare in quali condizioni e' stato prodotto.
Ogni volta che mangiate un frutto esotico, per esempio, guardate da dove proviene e provate a immaginare in quali condizioni e' stato prodotto.
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