Volare col cinema...

nel vero senso della parola. Perché nella lista di film on demand selezionati per accompagnare i lunghi spostamenti aerei si possono trovare delle sorprese, autentici gioielli di cui non c’era arrivata neppure notizia attraverso i canali cinematografici più classici.

The Help and Black Honey non sono certo sbucati fuori per caso durante il quarto viaggio verso il Sudafrica. Immersa in riflessioni sul senso di appartenenza alla propria terra e alla cultura che ne è stata generata, sulle questioni razziali sempre così vive e così incredibilmente più complesse di come ce le raccontiamo, sul significato delle parole a volte inflazionate, mi sono ritrovata a piangere come un vitello col primo e a ridere sguaiatamente per il secondo, con eccessi sonori dovuti alle cuffie che hanno raggiunto i miei vicini di posto.




The Help è un film tutto femminile con un cast di attrici bravissime: è la storia, anzi un pezzo di storia dell’America razzista degli anni ’60. E’ un racconto con un punto di vista principale, quello dei neri. E’ ambientata nel chiuso e crudo Mississippi ma è la rappresentazione di un sentimento molto diffuso nei civilissimi States dove nel 1968 – non secoli fa – mentre il Presidente Johnson firmata la legge contro la discriminazione negli affitti e nelle vendite immobiliari, nel pieno della lotta dei neri per i diritti civili, faceva scalpore il bacio tra l’attrice nera Nichelle Nichols e il capitano Kirk in una puntata di Star Trek. Così come facevano notizia il primo Ambasciatore a stelle e strisce di pelle nera nel 1977, il primo governatore “afroamericano” nel 1988 e via dicendo perché la Storia è più complessa di come ce la raccontiamo per sommi capi.
The Help non è una piccola storia di provincia, ma una sgradevole messa in scena delle evoluzioni che possono avere i pre-giudizi.



Dopo tanto lacrimare, con le hostess visibilmente preoccupate, incollata al sedile 44C ho cominciato a sbellicarmi dalle risate per l’intelligente autoironico Black Honey (Asal Eswed), storia di un giovane fotografo di origini egiziane cresciuto negli States, che decide di tornare a visitare il proprio Paese. In onore della propria storia di famiglia decide di usare solo il passaporto egiziano. Scelta di cuore che lo porta a subire piccoli e grandi abusi di potere ai quali riesce a mettere fine solo facendosi recapitare il documento americano. Ben congeniata la casistica di situazioni ma a rendere ancora di più sono le magnifiche espressioni facciali di Ahmed Helmy, attore egiziano passato alle cronache internazionali per il suo diretto sostegno alla lotta contro il regime Hosni Mubarak. Meraviglioso.
Qui sotto il trailer, purtroppo senza sottotitoli per chi non conosce l’arabo. Ma le tragicomiche scene sono abbastanza chiare anche da qui: magari da qualche parte si trova anche con. Ne vale la pena.



Commenti

  1. The Help uscirà presto anche nelle sale italiane. Di Black Honey, al momento, non ho notizie.

    Grazie Lorella, per le interessanti segnalazioni e per il bel blog.

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