Mampara and corruption al potere: la bella pubblicità sudafricana


Arricchimento personale, corruzione e becero populismo con un popolo sempre più povero, nonostante le ricchezze che questo Paese è stato capace di valorizzare: è stato un anno drammatico, per il Presidente sudafricano Jacob Zuma, capo anche dell’Anc, e per il suo acerrimo nemico Julius Malema, per ora sospeso dalla carica di Presidente della lega giovanile dell’African National Congress.

Oggi i giornali hanno incoronato l’indomito Malema, quello condannato per la “canzone” Shoot the Boer: lo hanno nominato Mampara of the year, cioè il peggiore degli idioti, degli stupidi. Le motivazioni che accompagnano il titolo non lasciano scampo all’interpretazione: “la sua professione è la politica delle superficialità. Lancia sermoni contro la povertà ma vive come un milionario grazie i loschi appalti, camuffa il suo abbigliamento trandy con un berretto simile a quello del Che per convincere che è un vero rivoluzionario, mettendo la parola economia affianco a libertà…”. Poi inizia l’elenco delle ville supermiliardarie (l’ultima è una farm comprata pochi giorni fa), della sconveniente festa con l’amico tycoon durante la quale mangiavano sushi direttamente dai corpi seminudi di compiacenti veline, il viaggio super luxury alle Maurice. Un “Per questo, e altro ancora, ha vinto il Mampara dell’Anno” chiude la lettera di accompagnamento del disgraziato premio. 

Il bilancio è triste anche per Zuma e i giornali ben si guardano dal non ricordarglielo. Si apprezzano i toni: non da guerra santa contro un nemico, come siamo abituati in Italia. No, no, molto peggio. Niente giri di parole, niente aggettivi, niente allusioni: secchi e dolorosi. Gli ricordano il fallito obiettivo di conquistare il Western Cape alle amministrative di maggio, ancora in mano alla Democratic Alliance; la mega tangente, miliardaria, sulla vendita di armi; i soldi dei cittadini usati dai vari (ex)ministri per ricevimenti, visite istituzionali in giro per il mondo o addirittura per andare a trovare la fidanzata rinchiusa nelle patrie galere svizzere per traffico di droga come fece Sicelo Shiceka, ufficialmente defenestrato a ottobre dopo la condanna per l’indebito utilizzo delle risorse pubbliche. Anche qui l’elenco è lungo: ci sono i dati sul piccolo crimine in aumento, sulla inarrestabile diffusione dell’Aids, del crollo drammatica della qualità dell’istruzione e delle condizioni di vita di milioni di neri sempre più disperati. E c’è la contestatissima legge sul segreto di Stato che impedirebbe ai giornali sudafricani di scrivere alcunché su queste mille brutte vicende di corruttele. Il potere logora. 
E c’è una bellissima pubblicità che con grande stile denuncia e sfotte questi nuovi ricchi senza morale che imperversano qui e ovunque. Ancora bravi, i pubblicitari sudafricani!



Commenti