Scusate la foto, ma è così che i rinoceronti si estinguono


La notizia di oggi è che nel Kruger National Park due bracconieri sono morti durante uno scontro a fuoco  mentre cercavano di uccidere altri rinoceronti tagliando loro il corno. 
Non si gioisce per fatti di questo genere ma non posso fare a meno di sperare, non sparare, che sia un monito che fermi questo remunerativo business: il corno dei rino non sono di osso ma di cheratina. Per la medicina tradizionale orientale è un’ottima componente curativa ma il suo commercio è illegale e infatti il valore di mercato è di 10mila dollari al chilo. Un affare che segue per volume e importanza quello di armi e droga. E più muiono rinoceronti e più si estinguono, e più aumentano le richieste dei loro corni anche come soprammobili, ma soprattutto come investimento, visto il loro valore: in Europa si sta registrando un incremento nella richiesta di certificati per il loro commercio. In Italia a novembre ne era stato sequestrato uno messo all’asta a partire dal prezzo di 8mila euro. Tutta gente che non è meglio dei bracconieri. Questa settimana, in una sola giornata, sono stati trovati 11 rinoceronti senza vita e senza naso.

L’altra notizia è che il proprietario di una delle più importanti riserve private sudafricane, un boero di quelli che non piacciono a molti miei amici, ha deciso di iniettare nel corno dei suoi rhino un veleno non letale per loro, per proteggerli dai bracconieri. La riserva è la Inverdoorn, di Damian Vergnaud, e oggi sta facendo il giro del mondo. E siccome è uno educato, ha pure appeso ovunque questo warning comprensibile a tutti. 
La pozione magica è un miscuglio di tre diverse sostanze creata appositamente: una serve a imbambolare chiunque si avvicini ai poveri animali presi di mira, un’altra rende il corno visibile ai raggi X dei controlli di frontiera mentre l’ultima, senza odore, crea problemi di salute in chiunque la ingerisca.
In Sudafrica si trova il 90 per cento dei rinoceronti rimasti in vita e la popolazione compressiva è di 19mila esemplari. L’anno scorso ne sono stati uccisi 443, l’anno precedente 333! 

Il governo sudafricano invece aveva addirittura pensato di liberalizzare il commercio, pur di combattere il mercato nero. Poi hanno per fortuna ripiegato sul rafforzamento del pattugliamento ai confini ma evidentemente c'è qualcosa che non va.

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