Tutti in classe: l'educazione e le disuguaglianze
E' cominciato ufficialmente il nuovo anno scolastico, in Sudafrica, proprio mentre vengono diffusi i per nulla soddisfacenti risultati scolastici di quello precedente: il grosso problema sta soprattutto nella matematica e nelle materie scientifiche, ben al di sotto della sufficienza. Shireen Motala, docente in ricerca e innovazione all'Università di Johannesburg spiega chiaramente perché si tratta di un allarme per tutto il Paese:"Abbiamo bisogno di formare le persone a dirigere e governare l'economia del Sudafrica". Più nel concreto i numeri della disoccupazione giovanile danno una fotografia dell'attuale sistema educativo: il 42% dei sudafricani tra i 18 e i 29 anni sono senza lavoro. La Commissione nazionale di pianificazione dello sviluppo ha scritto nero su bianco che "senza un'educazione di qualità sono gravemente compromesse le possibilità di questa società di affrontare e risolvere i problemi, sviluppare competitività, eliminare la povertà e ridurre le diseguaglianze".
Il tema è che la maggior parte della popolazione scolastica vive nelle township e lì i livelli qualitativi delle scuole sono in rapida picchiata, nonostante la crescente presenza di una fitta rete di volontariato che cerca di coprire le falle del sistema pubblico. Chi se lo può permettere e ha la testa per farlo, infatti preferisce mandare i propri figli nelle scuole fuori dalle città satellite. Questa è inequality anche se chi governa preferisce occuparsi d'altro. Il Ministro dell'educazione, Angie Motshekga, in realtà individua chiaramente il nodo centrale che riguarda la formazione dei giovani ma anche le prospettive per il Sudafrica "non ci possiamo aspettare una redistribuzione nell'economia se ci sono poche persone con una buona educazione di base". La discussione sul bisogno di migliorare la qualità delle scuole pubbliche per dare un futuro più ricco dal punto di vista economico e professionale, avviene mentre il solito capo dei giovani dell'Anc, in realtà sospeso, si augura di vedere prima o poi anche camerieri bianchi. Il miliardario agitatore di popolo non si augura di vedere validi manager neri o neri farmer di successo, ma camerieri bianchi. Una scommessa al ribasso davvero triste e preoccupante, per un Paese ricco come il Sudafrica.
Buon anno scolastico, giovani sudafricani. Tutti.
Commenti
Posta un commento