Milano pallida e assolta


Non posso pensare che durante il matriarcato che in precedenza ha retto la città, e prima ancora con gli amministratori di condominio, tutti i vigili fossero freddi esecutori dell’ordine e ora gli stessi siano angeli custodi che aleggiano sotto il caldo respiro fraterno del nuovo corso, così come vengono descritti in talune narrazioni. E poi frequentando il mare ho scoperto di rimanere affascinata dai venti che si alternano ma ho imparato che non ci si deve fidare proprio per il loro affascinante imprevedibile repentino cambio d’intensità e di direzione.

Torno invece in una Milano che sembra essersi svegliata e aperta al gesto caritatevole: i cittadini comuni che scendono in strada a distribuire coperte ai senza tetto, le mamme mobilitate per dare un pasto caldo alla vecchina che da anni già viveva davanti a una  scuola. Il riscoperto senso di solidarietà si propaga sui social network e diventa notizia anche per i professionisti dell’informazione, i singoli diventano eroi, i vigili col manganello, cattivi come gli altri esseri in divisa, assumono l’aura da libro Cuore.
Il racconto è però sempre distaccato, inquinato dal pregiudizio, positivo ovviamente. E ovviamente non potrebbe essere d’altro genere, visto che a mancare è il percorso che porta fin lì. O fino a una casa col riscaldamento e l’aria condizionata e il frigorifero pieno di cibo. E infatti anche questa nuova carità sceglie con chi essere caritatevole: dentro un gruppo di bisognosi, c’è chi è più meritevole e chi invece è spaventevole perché tanto lontano da chi compie il gesto d’amore e viene lasciato là, nel suo cono di emarginazione. E’ una selezione come tante altre cui siamo abituati oggigiorno, è un ordine primitivo che raggruppa le cose e le persone.
Il nuovo approccio amorevole viene esaltato ma diventa anche introspezione e patimento personale, neanche si condividessero quelle esperienze nude e crude.
Per queste celebrate anime pie l’altruismo quotidianamente predicato diventa esercizio pratico alimentato dal supposto nuovo clima che si respira: l’aiuto al bisogno scatta non quando si individua il bisogno, quando si inciampa nel bisognoso, ma quando attorno a noi tutto assume forme placide e  condivise.
E’ una questione di atmosfera.
La Bontà diventa di Moda come una pelliccia di ecopelle o come il pane di kamut e quindi la si esercita come il pilates o il piedibus. Finché non ci si annoia. Poi continueranno quelli di sempre, quelli che prima e dopo. E durante. In silenzio, senza se e senza ma e per fortuna. 

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