La Regina Elisabetta e il sempre più lontano Sudafrica


5166 articoli ieri, quasi 6mila l’altro ieri: i siti web del Sudafrica sono impazziti per il Giubileo di Elisabetta II. Le televisioni hanno mandato in onda lunghissime dirette. I quotidiani hanno aperto, e continuano ad aprire, a tutta pagina con le foto in rosso e blu, cappellini sfarzosi e abiti costosi. E con loro anche i sudafricani: comprensibile per quelli con origini inglesi. Impensabile per gli altri, quelli i cui avi con sangue olandese hanno lottato guerre faticose e senza speranza nel bush inesplorato; quelli che hanno perso mogli e figli, madri e sorelle nei campi di concentramento inventati qui per la prima volta proprio dai gentiluomini della Union Jack, come addirittura scritto anche nelle guide al Sudafrica. Accadde a cavallo dell’800 e l’inizio del secolo scorso: era la fase finale del piano del comandante britannico Horatio Kitchener. Cose lontane, si dirà. E infatti è vero, anche se giovani e vecchi ci tengono a marcare la differenza, tanto che quando chiedi “are you South African” gli uni ti rispondono composti “English” mentre gli altri si gonfiano di orgoglio che lievita se poi si pronuncia la parola “Afrikaner”. Senza cattiveria, ma sempre per ribadire le differenze, gli uni degli altri ti sottolineeranno la grettezza mentre vengono indicati con un sorriso di sufficienza per la freddezza dei modi.

Eppure eccolì lì a non parlare d’altro che della regina Elisabetta e dei sontuosi festeggiamenti a Londra, dei colori degli abiti degli invitati regali, dei concerti e dei fuochi d’artificio: un evento che unisce tutti, è la frase di commento più diffuso.  Che strano sentito dire nel giorno in cui la compagnia di bandiera sudafricana annuncia il taglio dei voli diretti da Cape Town a Londra: South African Airways da metà agosto avrà collegamenti per la capitale inglese solo da Johannesburg. “Voli sempre pieni”, “Londra città strategica anche per i visitatori provenienti da altre città europee”, “Motivi politici”, i commenti critici in coda agli articoli on line sia sui siti sudafricani che su quelli inglesi tipo il Telegraph. Per i vertici di SAA si tratta invece solo di calcoli economici e di strategia di ottimizzazione delle risorse: la compagnia assicura una quarantina di voli interni da Jo’burg a Cape Town, ma il viaggio si allungherà almeno di un’ora. Di sicuro questa decisione renderà più difficilmente raggiungibile Cape Town, nominata Capitale mondiale del Design 2014, che per quella data sta organizzando grandi eventi, già partiti nei mesi scorsi. Da Cape Town e dal Western Cape, unica provincia sudafricana governata dalla Democratic Alliance e non dall’ANC,  protestano: la responsabile dell’Ente del Turismo parla di gravi danni sui livelli occupazionali e di grave errore da parte della compagnia nazionale. Nella speranza che SAA faccia un passo indietro: ma la notizia rimane e la brutta novità per turisti e non solo scatta nel bel mezzo dell'estate europea, il 15 agosto.

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