Ricchi e poveri



Trovo in rete per caso questo manifestino e d'istinto sento che rappresenta precisamente il sentimento che più vivo qui più mi cresce dentro: un sano, montante, odio di classe. Non è facile spiegarlo, perché coinvolge tanti aspetti della vita e sgretola certezze e luoghi comuni. Fa riemergere conflitti ancestrali e contrapposizioni storiche, classificazioni economiche e sociali in base alla natura del reddito e del profitto. Robe attuali che sembravano solo teorie da libri ingialliti. Un sentimento che mette in evidenza le povertà dei ricchi e le ricchezze dei poveri: si parla di valori umani. Fa toccare con mano la discriminazione più insanabile, quella che preclude l'accesso agli strumenti necessari per la valorizzazione personale: dall'educazione alle risorse naturali. E' una discriminazione che si morde la coda come un cane cucciolo che vuole giocare, ma non è un gioco: quelli che la alimentano sono i ricchi che pensano di compensare agli occhi di chi li vede con un pietismo che soffoca sul nascere un riscatto economico e sociale. Per lasciare le cose inalterate, a servizio del proprio benessere.

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