Mandela compie 94 anni: i migliori modi per festeggiarlo
Viene tenuto chiuso da mesi nella sua casa, sotto lo stretto controllo della moglie, Graca Machel, e soprattutto dei medici. Da tre mesi circa, dopo l'ultimo ricovero d'urgenza in ospedale, è stato riportato nel villaggio di Qunu, Eastern Cape, dove crebbe e studiò. Nelson Mandela era nato l 18 luglio 1918 a Mvezo "un minuscolo villaggio sulle rive del fiume Mbashe nel distretto di Umtata, la capitale del Transkei, a 1300 chilometri da Città del Capo, 900 da Johannesburg", come scrive lui stesso nella sua autobiografia "Lungo cammino verso la libertà".
Nell'ultimo anno Mandela ha subito grosse ricadute alla sua salute e da allora di lui ci sono solo immagini ferme: anche per oggi è stato anticipato che non ci saranno sue dichiarazioni. Il ché lascia spazio alla retorica e alle libere interpretazioni dei tanti che usano il suo nome per nominarsi portatori dei suoi valori.
”Il mio amico Nelson Mandela non sta pensando al passato ma
al futuro e noi abbiamo bisogno di persone e di leader politici che sia in
grado di fare questo”, è stata la dichiarazione di Bill Clinton alla fine del suo incontro ieri con un Madiba seduto rigido sulla poltrona color oro, con una coperto dietro la testa e una sulle gambe. L'ex Presidente Usa non si è perso quindi l'occasione per farsi portatore del Mandela pensiero approfittando per una bastonatina velata all’attuale dirigenza dell'Anc e del Sudafrica.
Ha ragione Bryan Rostron, un giornalista serio e dotato di
spirito critico, che nella sua divertente guida al Sudafrica alla lettera M
dice di Mandela:”Sarà per sempre invocato dai commentatori internazionali come
il bastone con il quale colpire i leader africani. Senza pensare che nei loro
paesi non sono stati in grado di produrre statisti di una simile statura”.
Contro la melassa di circostanza che proprio la gente importante non riesce a risparmiarsi, è facile però trovare riparo nel ricordo fermo, sobrio e sincero. Il modo migliore per capire l'importanza "riconciliatoria" che Mandela ha avuto per il Sudafrica (ma che dovrebbe valere d'esempio per tutto il mondo, anche se così non è) è (ri)guardarsi Invictus di Clint Eastwood: credo che all'ottava volta scorgerò nuovi dettagli significativi. Grande Clint che si vede che ha studiato davvero.
Poi ci sono le vignette su Mandela, belle, divertenti, vere. Che dicono tutto. I come, i perché, i ma.
C'è Madam&Eve oggi, che scherza sul brutto scandalo delle centinaia di libri di testo mai arrivati nelle scuole del Limpopo, nel nord del Paese. Una vicenda di corruzione e incompetenza che colpisce il delicato tema dell'educazione è a cui si è sempre dedicata la figura di Mandela. Uno degli esempi, questa dei libri di testo, che spiega come l'eredità di Madiba sia in cattive mani.
C'è Mama Taxi, pazza come sempre. I Taxi, bisogna sapere, in Sudafrica sono fondamentali, soprattutto per la mobilità delle persone meno abbienti, che non hanno né patente né macchina e che usano i taxi collettivi per andare a lavoro come a scuola.
Qua e là sui giornali altre strisce dedicate al compleanno di Mandela
E le bellissime vignette di Zapiro, la matita più perfida e inclemente del Sudafrica.
Qui viene ritratto mentre stringe la mano della vedova dell'ex Primo Ministro dell'Apartheid, Hendrik Vewoerd: come si vede anche dal disegno, Mandela era andato a farle visita a Orania, l'enclave bianca e afrikaner dove la donna si era ritirata. Quello è stato uno dei più importati gesti di "Riconciliazione" voluti dal Presidente democraticamente eletto dalla maggioranza dei sudafricani.
Questa sotto al curaro nei confronti dell'attuale Presidente del Sudafrica (e dell'ANC), Jacob Zuma
E questa, sulla sua statura umana e politica: diventato icona e leggenda vivente, si è dimenticato lo spirito che ne ha animato la Lotta - nella aule di giustizia, nella strada, in prigione - e la Presidenza. E' diventato un mito e si è dimenticata la portata delle sue azioni, anche di quelle violente, ma sempre nel rispetto dell'avversario. Da vinto e da vincitore.
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