I Clinton, la campagna elettorale e gli interessi Usa in Sudafrica
La cronaca è affidata alle foto: Nelson Mandela che sorride
al centro, e altrettanto sorridenti da una parte la moglie Graca Machel,
dall’altra Hillary Clinton, first lady ai tempi dell’elezione a primo
presidente nero del Sudafrica del simbolo della lotta all’Apartheid.
Lo scorso 18 luglio anche il marito, Bill, assieme alla
figlia Chelsea avevano avuto la stessa fortuna, riconosciuta ormai a pochi, di
visitare Mandela nel suo ritiro
forzato dopo due ricoveri d’urgenza che aveva fatto tremare il paese: il
18 luglio era il 94imo compleanno dell’uomo che tutti rispettano, nella sua
Rainbow Nation. L’ultima sua apparizione in pubblico è stata per la finale dei
campionati mondiali, nel 2010. Da allora sono state diramate solo alcune foto, di
Tata Mandela sempre seduto sulla stessa poltrona gialla della sua casa nel
villaggio di Qunu.
L’amichevole incontro con Mandela – così è stato definito
dai comunicatori – è avvenuto
nell’ambito dei 4 giorni di visita che il Segretario di Stato americano sta
rendendo al Sudafrica, e prima del Summit economico\fnanziario Usa-South
Africa che si terrà lunedì
prossimo a Johannesburg: la Clinton si unità a dieci rappresentanti delle
grandi imprese americane, dall’aeronautica alle automobili, all’energia alla
navigazione. In tutto ci saranno 200 esponenti di aziende private e pubbliche
di entrambi i paesi. Una complessa strategia di investimenti e scambi
commerciali che ha innervosito la Cina, sempre più evidentemente presente e
potente qui in Sudafrica, come nel resto del continente africano.
(testo gr 18.30 radio svizzera italiana 6 agosto 2012)
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