Tutu: un incubo la leadership del Sudafrica



L'Arcivescovo Desmond Tutu torna a usare il suo scudiscio, senza pietà e senza mezzi termini, contro chi governa il Sudafrica, contro la corruzione, l'indifferenza, la mala politica. E' un uomo d'altri tempi, Tutu. Quelli di Mandela. 

Cosa diavolo state facendo? ha urlato ieri sera a Cape Town dove era l'ospite di onore alla presentazione del libro di Michael Lapsley "Redeeming the Past". 
Tutu ha detto che il suo sogno, invece, è di andare alla tomba sapendo che il Sudafrica di oggi vive in pace e con buone prospettive per i suoi cittadini: è una speranza e quindi per ora non è così. 

Mi chiedo: perché abbiamo lottato? Per cosa? Abbiamo pagato un alto prezzo per la libertà, ma ora questo bene prezioso è trattato nel modo giusto? 

Il chiaro riferimento è stato alla strage di Marikana ma anche alla penosa vicenda dei libri di testo mai arrivati alle scuole rurali nel nord del paese: migliaia di sussidiari buttati in magazzini dimenticati o finiti sul letto di un fiume. 

E' così difficile pensare che ci sono poche persone che stanno accumulando tanta ricchezza e privilegi mentre la massa delle persone soffre nelle shacks. Il baratro tra ricchi e poveri è la peggiore delle situazioni in cui ci si possa trovare: le distanze sono così ampie che chi ha gli strumenti non avrà mai la testa per colmarle. Chi passa in limousine accanto alle distese di baracche non ricorda, come dice Tutu e come dicono le persone comuni, i perché di quella lunga, dura lotta per la libertà. 

L'epitaffio di Tutu è scoraggiante: Marikana ci ha fatto provare l'incubo, ma questo è quello che la nostra democrazia è diventata nel 2012. 

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