Che bel Paese: grotte e laghi, ruscelli, sorgenti e acquedotti medicei
Il Mirteto è un borgo abbandonato
sopra Asciano - provincia di Pisa, frazione di San Giuliano Terme -
dove sotto le colline che la separano da Lucca corre la statale
dell'Abetone. Al Mirteto c'è un'antica chiesa semi diroccata le cui
origini non si sa a quando risalgano ma sicuramente prima dell'anno
Mille. Per arrivarci bisogna passare accanto al Cisternone,
un'immensa cisterna di raccolta dell'acqua di sorgente che poi
scorreva lungo l'Acquedotto Mediceo fino a Pisa garantendo ai pisani
di non rimanere a bocca asciutta. Cisternone e Acquedotto risalgono
alla seconda metà del XVI secolo: l'antica conduttura idrica è lunga 6 chilometri e conta 934 archi equidistanti e decrescenti. Un esempio di quello che fummo. A due passi c'è una Foresteria dell'Anpi e qualche
cartello con le indicazioni storiche. Ci si arriva però per caso o
per caparbietà, la stessa con la quale chi mi racconta questi luoghi
ha messo insieme le tessere di un puzzle tutto da fare.
Cartina alla mano, i due, una coppia di
giovani amanti degli antichi profumi, due cresciuti a Topolino – e
gadget da piccolo esploratore - hanno scoperto dell'esistenza di
sentieri e lungo questi sentieri Buche delle fate e Buche dei ladri,
ruscelli e laghetti dentro una delle grotte carsiche piene di
stalagtiti e stalagmiti di cui una addirittura la più grande di
tutta la Toscana. Senza infamia. Ma di sicuro senza gloria.
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