Segreti di Stato e armi tradizionali
Mentre in Italia prosegue multipartisan il percorso di una legge bavaglio - quanti anni è ormai che si fanno comunicati stampa, dichiarazioni altisonanti, convegni e assemblee sindacali, scioperi e ritirate all'ultimo minuto - in Sudafrica arriva ai passaggi finali la Secrecy Bill voluta a tutti i costi dal partito di governo, l'Anc. Indovinate cosa prevede: oscuramento delle notizie riguardanti le alte cariche del Paese. Per ragioni di Stato, è ovvio. Il Consiglio Nazionale delle Province voterà la legge giovedì: quindi poi andrà all'Assemblea Nazionale. Per passare alla firma formale del Presidente, Jacob Zuma. Lui sarà uno dei massimi beneficiari delle nuove norme che renderanno il lavoro dei giornalisti sudafricani ancora più duro: "Se passerà la Secrecy Bill storie come in Nkandlagate non si saprebbero", è l'esempio concreto che non si fa sfuggire Dennis Bloem, parlamentare del Cope, il Congresso del popolo, il partito dei fuoriusciti dall'African National Congress. Lo scandalo prende il nome dalla città del KwaZulu Natal in cui Zuma ha costruito una delle sue regge per la quale è accusato di aver utilizzato soldi pubblici: 250milioni di rand di tasse dei sudafricani per la sua residenza. Dividete per 10 per avere la cifra in euro.
Zuma ha sempre negato invece di aver fatto ricorso a fondi della collettività.
Lo scandalo va avanti da mesi e i giornali ne hanno scritto riportando anche documentazioni a comprova delle accuse tra cui l'esplosione dei costi di ristrutturazione e costruzione, passati in due anni da 6 a 248milioni.
Una macchia delle tante come quelle sulla pelle di leopardo indossata due giorni fa durante la cerimonia tradizionale quando Zuma ha "chiamato" i propri antenati perché lo aiutino a combattere le critiche e le forze che lo vogliono perdente al congresso di dicembre del partito, a Mangaung. Proprio a Naklanda, Zuma e la sua famiglia hanno sgozzato 12 mucche e acceso incensi, ballato danze Zulu e brandito armi tradizionali.
Fuori dai Palazzi continuano le proteste: Right2Know Campaign ha annunciato un ricorso alla Costituzionale mentre dentro DA, COPE e Indipendenti democratici cercano di far valere il loro minimo peso.
Oggi Jacob Zuma ha annunciato che per la corsa alla rielezione a capo dell'Anc, il suo vice sarà Cyril Ramaphosa, esponente storico del partito che fu di Mandela, magnate delle miniere (è proprietario anche del 9% della Lonmin, quella di Marikana della strage di agosto) nonché fondatore ed ex Segretario del più importante sindacato dei minatori, il NUM.
Ma un po' come avviene in Italia di queste incredibili coincidenze e sovrapposizioni i giornali sudafricani non hanno parlato granché: nonostante non ci fosse nessuna legge bavaglio a impedirglielo.
Commenti
Posta un commento