Il Sudafrica prega per Mandela the King
Il Sudafrica prega per Nelson Mandela, 94 anni, di nuovo in ospedale da sabato pomeriggio.
Mentre la Presidenza della Repubblica invita a non disperare - "Non c'è motivo di allarmismi, Madiba è nelle mani di un team di medici di ottimo profilo" - i sudafricani pregano per our King. Con ansia e preoccupazione eppure una lenta e religiosa calma che ha radici forti e arriva da lontano, da una cultura ancestrale: e gli ancestors dicono che quando il Re sta per morire "prima di lui muoiono persone vicino a lui, di una morte non prevista, per aprirgli le porte verso l'altra vita".
Vengono i brividi a sentirlo raccontare, pacatamente, con il sorriso sulle labbra, fatalista e rivoluzionario come un messaggio divino: Tandeka - il mio sguardo nero sulla Rainbow Nation - capisce che non capisco o che c'è un filo di dubbio nel mio annuire comprensivo. E aggiunge che loro ci credono. Davvero.
Il riferimento è all'incidente aereo di giovedì, quando un Douglas Dakota della SA National Defence Force era precipitato sulle alture del Drakensberg, facendo 11 morti tra i quali, si era detto sin da subito, parte dello staff medico e paramedico incaricato della cura di Mandela nella sua casa di Qunu. Due giorni dopo era arrivata la smentita: né medici né medicamenti dell'ex Presidente erano su quel velivolo rovinosamente finito a terra nei pressi di Ladysmith. Nonostante il comunicato diffuso in loop, i sudafricani non ci credono.
D'altronde il 10 dicembre è scomparso anche un'altra figura molto vicina a Nelson Mandela: Arthur Chaskalson. Ex presidente della Corte Costituzionale - il primo presidente della Corte Costituzionale sudafricana - Chaskalon fu al fianco di Mandela dall'inizio degli anni '60, quando divenne il suo avvocato difensore al processo di Rivonia. Lì comincio un'amicizia e una fratellanza, oltre alla lunga prigionia dell'uomo diventato icona di tutto il mondo. Chaskalson aveva 81 anni ed è morto di leucemia. Secondo la tradizione Xhosa ad aprire il passaggio sarebbero solo le anime di quanti deceduti per cause non legate a malattie. Ma il pensiero c'è.
E i sudafricani pregano per Madiba: le donne, i giovani. Tutti pregano per il loro Re. Non scorgendo un successore da amare di egual Amore.
(lorella beretta)
Commenti
Posta un commento