Pistorius alla Corte: il confronto con la polizia


Riprende alle 9 sudafricane - 8 italiane - il processo Pistorius. L'atleta sarebbe già arrivato in Tribunale: qui adesso sono le 7.12.
In aula verrà ascoltata la ricostruzione dei fatti tracciata dagli investigatori. Dopo la deposizione giurata di ieri di Pistorius l'accusa ha chiesto un confronto della versione dell'atleta con quella della polizia.

Lo sviluppo scena dopo scena disegnato da Pistorius ha congelato i presenti, mentre lui piangeva singhiozzando tanto che il magistrato ha interrotto la seduta per alcuni minuti per riportare alla formalità lo svolgimento del processo. Tra i giornalisti si è diffusa la sensazione di trovarsi di fronte alla verità degli accadimenti. O almeno a una relazione convincente.
Ci sono dettagli che non collimano con quanto emerso finora, ma quello che vale non è quanto scritto dai giornali ma le deposizioni in aula. Dunque il confronto di oggi è davvero delicato.

Tra le domande cui trovare risposta c'è quella sul numero esatto dei colpi di pistola e su dove siano stati sparati. Cioè: si è parlato quasi subito di 4 colpi e sempre è stato detto che uno era stato esploso in camera. Ieri però né l'accusa né la difesa hanno fatto menzione all'importante dettaglio che smonterebbe o confermerebbe la versione di Pistorius. Ieri si è parlato solo dei tre colpi che hanno raggiunto Reeva.

Chi chiamò l'ambulanza? C'è chi dice ci sia conflitto nelle diverse ricostruzioni. Ma certo è che anziché chiamare per prima la polizia la prima telefonata partì - da Pistorius o dall'amico a cui aveva chiesto aiuto - per chiedere l'intervento dei paramedici: uno con l'intenzione di uccidere poi cerca di salvare la persona a cui ha sparato? Certo, potrebbe essersi accorto nel frattempo dell'enormità commessa e aver provato a riparare.

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