Pistorius e le prove ballerine




C’è un passaggio della dichiarazione di oggi a cui la difesa si aggrapperà, soprattutto nel corso del processo: la contaminazione della scena ammessa da Hilton Botha, l’investigatore della Procura chiamato infaustamente oggi a descrivere i fatti cui si trovò davanti all’arrivo a casa Pistorius, la mattina dell’omicidio.
Sotto la pressione delle domande dello scaltro avvocato della difesa, Barry Roux, il poliziotto ha dichiarato di essere entrato in casa senza il copri scarpe. 

Ma tutta la sua deposizione è stato un rosario di “mi sembra” e di posizioni ritrattate, di errori e di mancate verifiche e di contraddizioni. Fa riferimento a una vicina come testimone chiave che avrebbe sentito urla di litigio poco prima degli spari, ma prima la colloca in una casa distante 600 improbabili metri per poter sentire qualcuno baruffa, poi dice che forse erano 300. Maybe. 
Ma deve ammettere che lei mai ha riconosciuto nelle voci sentite quelle di Pistorius e di Reeva. E soprattutto che è la stessa persona che sin da subito dichiarò di aver sentito 3 colpi, della urla e altri 3 colpi. Colpi che invece sono stati 4: 3 hanno raggiunto la vittima, la fidanzata dell’atleta. Era nel bagno, chiusa a chiave. E anche qui il poliziotto - che lavora alla Procura con l'accusa rappresentata da Gerry Nell - incalzato da Roux ha detto che sì è possibile che una persona in bagno che sente urlare un'altra di chiamare la polizia faccia, come primo gesto, quello di chiudere la porta a chiave da dentro. 

La ricostruzione geometrica e perfetta della difesa ha raggiunto l’apoteosi quando il poliziotto ha dichiarato che no, nella ricostruzione di Pistorius non ci sono elementi in contraddizione con i rilievi sul posto. 

Ma l’accusa è decisa ha far rigettare la domanda di libertà su cauzione e con l’aiuto dell’investigatore sostiene che il pericolo di fuga di Pistorius: prova ne sarebbero una casa in Italia (che la difesa nega di esistere e di cui il poliziotto dice solo di averne sentito riferire da qualcuno) e un conto corrente all’estero (che in realtà sarebbe un conto dormiente fermo dal 2002). 

Gerri Nell è un avvocato super esperto, super navigato. Hilton Botha un esperto investigatore. Lavorano assieme alla Procura.


Perché l'accusa sia arrivata così impreparata è un mistero: non hanno prove in mano e hanno puntato sui sentito dire, sulla confusione degli elementi? Sull'emozione popolare dell'opinione pubblica e politica?

Per questo sono state tirate fuori vecchie questioni come la denuncia di aggressione da parte di una ragazza a casa di Pistorius - denuncia caduta nel nulla - o quello sparo di pistola al ristorante, un mese fa, che la difesa ha smontato facendo ammettere al poliziotto stesso che quel colpo era partito sotto il tavolo nel passaggio della colt da un amico di Pistorius all'atleta stesso?
Perché, interrogato dall'accusa, affermare con sicumera che la traiettoria dei proiettili e dall'alto verso il basso, sbugiardando Pistorius che ha sempre raccontato di aver indossato le protesi dopo la sparatoria, per poi con la difesa dover dire che non è una ricostruzione sulla base della perizia balistica ma "it seemed to me"... Mi pareva...
E il passaggio sugli steroidi
Botha: Abbiamo trovato due flaconi di steroidi
Nel: Steroidi? Dice steroidi?
Botha: No, testosterone...
E poi alla fine erano erbe medicinali.

Domani la difesa dovrà dimostrare che Pistorius rimarrà in Sudafrica, come peraltro ha già detto, per sottoporsi al processo. Entro venerdì la decisione del giudice. Difficile più dal punto di vista politico che tecnico, soprattutto dopo oggi.

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