Pistorius: il poliziotto accusato di omicidio



Al processo Pistorius stamattina il protagonista è ancora Hilton Botha, l’investigatore ieri attore di gaffe e passi indietro, in aula. Il magistrato Desmond Nair lo ha interrogato direttamente, non solo sull’omicidio di Reeva Steenkamp ma anche sulla denuncia a suo carico per “tentato omicidio”. I fatti risalgono al 2011: Botha, assieme ad altri colleghi, avrebbe sparato a un taxi collettivo rischiando di uccidere 7 persone. Il contesto non è noto: un dettaglio importante, non fornito però dalla polizia, nel dare la notizia proprio poco prima del riavvio dell’udienza per la libertà su cauzione per l’atleta. Come non è stato chiarito quando la denuncia - caduta a marzo 2012 - sia stata riportata in vita.
Tant’è: da oggi forse Hitlon Botha non sarà più il titolare dell’indagine sull’omicidio di Reeva per mano del suo fidanzato, che tiene la posizione sulla sua versione: le ha sparato mentre lei era chiusa in bagno, pensando si trattasse di un ladro. La ricostruzione fatta ieri dai suo avvocati è stata - a detta di tutti - convincente: e tra oggi e domani Pistorius potrebbe tornare a casa in libertà controllata, in attesa che cominci il vero processo. A meno di altri colpi di scena che ormai non mancano: stamattina l’udienza è iniziata con la richiesta di audizione da parte di una donna del pubblico: si è definita un’amica della defunta madre di Pistorius, che avrebbe sognato. La donna aveva anche chiesto una perizia psichiatrica sull’atleta, per definire il suo stato mentale all’atto dell’omicidio.

gr12 rsi.ch

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