Pistorius: libertà su cauzione
Oscar Pistorius torna in libertà, dopo 8 notti di carcere e quattro intensi giorni di udienze: ad ascoltare la decisione del giudice Desmond Nair c’era la sua famiglia e anche parenti di Reeva Steenkamp, la sua fidanzata, per la cui morte l’atleta è accusato di omicidio premeditato. Il magistrato ha confermato la massima gravità dell’accusa - grado 6 - pur concedendogli la cauzione. Non poteva fare altro: le prove portate dall’accusa in questa prima tranche di processo erano deboli e contraddittorie. E’ lungo l’elenco riportato dal giudice stesso: la colpa è tutta sulle spalle dell’ormai ex investigatore Hilton Botha, protagonista di gaffe e concessioni imbarazzanti, in aula due giorni fa. Libertà, per ora, dunque ma per il magistrato ci sarebbero altre tessere da mettere al puzzle di quella notte di San Valentino nella villa di Pistorius. In quella casa ora l’atleta non potrà fare ritorno: è una delle condizioni per la libertà, assieme alla cifra di 1milione di rand, 105mila franchi svizzeri. Pistorius non potrà uscire da Pretoria né parlare con i vicini considerati testimoni, dovrà sempre essere a disposizione, non assumere sostanze vietate o alcolici e sottoporsi a controlli random, e soprattutto dovrà consegnare il passaporto perché ovviamente non può lasciare il Sudafrica. Sull’inclinazione alla violenza dell’imputato e sul pericolo di fuga l’accusa aveva puntato tutte le chance, ma il giudice Nair ha esplicitamente rigettato entrambi i rischi alla fine di due ore di faticoso monologo, spesso interrotto per la tensione di questo processo sotto gli occhi di un paese lacerato dalla violenza sulle donne e sotto i riflettori di tutto il mondo. Il 4 giugno si ricomincia.
(per la radiosvizzeraitaliana)
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