Svolta nel caso Pistorius

Prima pagina del Sun, dal quale attingono oggi i media italiani

"Svolta nel caso Pistorius" attacca uno degli articoli del più venduto quotidiano nazionale. Da ieri i giornali e i telegiornali italiani stanno rilanciando notizie da "quotidiani locali sudafricani", come specificano ammiccando a fonti presunte dirette.

All'inizio fu Mario Ogle, la causa dell'ira omicida dell'atleta una volta il più amato del mondo. Il giovane cantante coloured, impropriamente definito dalla stampa italiana nero, è una delle star di Tropika Island of Treasure a cui ha preso parte anche la bellissima Reeva Steenkamp. Avrebbero avuto una relazione, i due, che avrebbe fatto riesplodere l'ormai arcinota inclinazione alla gelosia di Oscar Pistorius, l'eroe dei due mondi, quello delle Para e quello delle Olimpiadi. Lo avevano voluto ovunque per abbattere le barriere e c'hanno messo nemmeno due ore a rinnegarlo. Peggio che Giuda.

Poi ieri la storia della mazza da cricket insanguinata. Un rinvenimento determinante, scrivevano forse ignari dei quattro colpi di pistola, pum gambe, pum anca, pum mano pum testa.

Oggi gli steroidi prima - che un importantissimo quotidiano inizialmente ha pubblicato come asteroidi - e adesso l'altro uomo che avrebbe scatenato l'ormai arcinota inclinazione alla gelosia di Oscar Pistorius, l'eroe dei due mondi, quello delle Para e quello delle Olimpiadi: il rugbista Francois Hougaard 


La fonte di tutte queste notizie scandalistiche è il Sun, un quotidiano stile tabloid inglese, più gossip e notiziacce che altro. Qui sopra la copertina più brutta. Un giornale amato dal popolo sia per il gossip continuo che per l'economicità del prezzo stampato in copertina: chi vuole notizie e qualità non lo legge, insomma. Come tutti i tabloid ha una dignità e una mission ma di certo non quella di essere fonte. Invece oggi tutti i media italiani, Rai compresa, stanno pian piano attingendo da un articolo tutti questi dettagli pruriginosi.
Per l'amor del cielo, magari Pistorius ha ucciso la bellissima fidanzata andata da lui per una sorpresa di San Valentino, proprio per gelosia e magari per il messaggio che Reeva avrebbe ricevuto da Francois nel cuore della notte. 
La contrarietà deriva però dal metodo e, diciamolo, dalla tempistica. 

I tempi: è dal 15 febbraio che gira questa voce tanto che il suo agente aveva diffuso un comunicato per dire che Francois non avrebbe risposto ad alcuna domanda su Reeva, uccisa il giorno prima. 
Il metodo: rilancio notizie scritte da un giornale scandalistico, anche se mi propongo come impettito quotidiano o doppiopettuto telegiornale, e soprattutto lo faccio pezzetto per pezzetto, così da dare un ritmo sincopato alla copertura della notizia soprattutto a poche ore dall'attesa udienza di domani. Scompongo l'articolo del tabloid in tante piccole parti, le imbelletto e le butto fuori. E attacco con "svolta nel caso Pistorius". 

Che dire della vicenda degli steroidi: la prima volta che ho visto Pistorius a petto nudo, in tv è ovvio, ho pensato agli omogeneizzati della Plasmon prima e poi subito dopo agli steroidi. Mica sono delle cose illegali: son sostanze che vai in una qualunque palestra e le vedi girare come birre all'Oktober Fest. In Sudafrica è pieno di negozi completamente dedicati, pieni di barattoli grandi come il fustino del Dash di una volta, pieni di pillole e qualsiasi altra forma possano prendere i famigerati steroidi. 
Che notizia è che a casa di Pistorius c'erano steroidi?
E che la polizia ha chiesto di fare anche un test per verificarne la presenza nel sangue?

E' dal 14 febbraio che sappiamo tutti che attorno a mezzogiorno Pistorius è stato portato in ospedale per essere sottoposto a esami del sangue alla ricerca di sostanze alteranti: si tratti di steroidi o di cocaina, di coccoina o di aspirina chi cazzo se ne frega, che svolta è. Era alterato e basta.

Non mi pare di aver visto riportare, da un altro giornale sudafricano, che Pistorius aveva sparato, a gennaio, un colpo di pistola in un ristorante di Jo'burg: accidentalmente, dice la fonte, un amico comune dell'atleta e di Reeva. C'era anche altra gente quella sera e uno dei ragazzi aveva una pistola nuova: l'aveva fatta vedere, Oscar aveva chiesto di prenderla in mano e accidentalmente il colpo era partito.
Ah, a proposito, andare in giro per Johannesburg con una pistola nella fondina è quanto di più usuale possa accadere.  Più o meno come vivere in quegli orribili security estate in cui si rinchiude sempre di più la gente impaurita. A torto o a ragione. Ma questa è un'altra storia, molto lunga.
Utile a capire il clima in cui si svolgono in fatti e in cui si vive, in un sempre maggior numero di casi, in Sudafrica.






Commenti