I hate South African: dallo Zambia con disamore
E' un missile diretto al Sudafrica e al confinante Zimbabwe. Qui non fanno che parlarne tutti ma manca una domanda (le domande sono sempre importanti): perché il 69enne Guy Scott - vice presidente bianco dello Zambia - ha lanciato quelle bombe nell'intervista forse più fortunata dell'anno per il Guardian? E' successo qualcosa che non sappiamo o che neppure riusciamo a intuire? O non è successo?
Spettacolare l'attacco ad opera di David Smith:"Uno degli uomini più coloriti tra i politici Africani capita sia bianco". Poi il resto è tutta farina del sacco del vice di Michael Sata, il Presidente amico di Jacob Zuma e di Robert Mugabe. Quest'ultimo tratteggiato come una macchietta, l'altro equiparato invece all'ultimo dei presidenti Afrikaaner, FW de Klerk. Dei sudafricani dice:"Io odio i Sudafricani. Non è una cosa corretta da dire perché io ho molti amici sudafricani, ma loro pensano di essere i migliori e in verità loro sono stati la causa di cos' tanti problemi in questa parte del mondo". Il riferimento è ai bianchi che governarono e ai neri "che sono al potere adesso".
Uno su tutti è il caso dell'ingresso nei Brics del Sudafrica e non di altri paesi del Continente. L'accusa mossa dietro un secco giro di parole è che lì il Sudafrica non si cura di rappresentare anche le altre economie africane. Che a detta di molti avrebbero avuto maggior diritto a sedere tra le "economie emergenti". La Nigeria sopra ogni altro e prima ancora del Sudafrica la cui crescita di Prodotto interno lordo si sta riducendo. Un punto che aveva anche segnalato poco tempo fa l'Economist con un inequivocabile titolo - "Perché il Sudafrica è nei Brics?" - certo più diplomatico del vice Presidente dello Zambia. Ora chiamato a dare spiegazioni di quel suo "backward" affibbiato ai sudafricani di oggi e di ieri e quelle sentite parole per dire "I dislike South Africa for the same reason that Latin Americans dislike the United States, I think. It's just too big and too unsubtle."
Il Sudafrica ha chiesto spiegazioni anche perché mai si sarebbe aspettato accuse così da Lusaka, la capitale dello Zambia dove membri dell'ANC sempre trovarono rifugio durante gli anni della lotta all'Apartheid e dove si affrancarono cerniere di collegamento con il resto del mondo contrario al regime dei bianchi. Chissà. Che lo Zambia si aspettasse almeno un riconoscimento, di quel debito?
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