La conta dei voti: Julius Malema il Beppe Grillo del Sudafrica
Si
scrutinano le schede e alla una di notte il parzialissimo risultato
vede l'African National Congress al 53% e il principale partito di
opposizione, la Democratic Alliance al 34. I sondaggi li davano rispettivamente al 64 e al 24: vedremo domattina.
L'EFF,
l'Economic Freedom Fighters, e' al 2.58%. I combattenti per la
liberta' economica sono capitanati dal “Commander in chief”
Julius Malema, soprannominato durante questa campagna elettorale
“Commender in thief”. Mi chiedono dall'Italia un parallelismo con
la bella politica del Bel Paese. Beppe Grillo, potremmo dire. Malema
era il presidente della Lega giovanile dell'ANC dalla quale e' uscito
due anni fa per dissapori anche accesi col presidente del partito,
oltre che del Sudafrica, Jacob Zuma. Gia' a quei tempi Julius urlava
e cantava: allora preferiva “shoot the Boer, kill the Boer”.
Adesso canta le storiche canzoni di lotta – quelle contro il potere
bianco – mentre marcia con il suo squadrone di donne e uomini,
sopratutto giovani, neri, nerissimi. Anche se i suoi bodyguard – da
poche settimane – sono gorilla bianchi, bianchissimi;
professionisti della piu' grossa societa' privata di protezione e
sicurezza personale, la SAS fondata da un ex militare della South
African National Defence Force che dal 1993 comincio' a fare carriera
veloce nella polizia della Nazione Arcobaleno ritrovandosi nel giro
di pochi anni a comandare e organizzare con pieni discrezionali
poteri tutte le operazioni di protezione in Sudafrica, compresi i
Capi di Stato in visita. Per lui, Christo Harmse, lavorano i nuovi
gorilla bianco latte con i quali Malema si e' presentato per il
comizio finale, nientemento che a Marikana, sede della strage di 38
minatori uccisi dalla polizia il 16 agosto 2012, durante le proteste
per migliori condizioni di lavoro.
Economic Freedom Fighters |
La
parola chiave di Malema e': nazionalizzazione. Lui - la cui fonte di
reddito non e' nota ma che mentre ha pendenze col fisco sudafricano,
passa interi long week end pagando casch decine di migliaia di rand
in lusso sfrenato – propone innanzitutto di distribuire ai neri
terre e benessere, garantendo case, istruzione e assistenza sanitaria
assolutamente “free” mentre aumenterebbe i salari minimi. EFF
propone anche una legge che obblighi le compagnie pubbliche ad
assumere almeno il 40% di forza lavoro tra i 18 e i 35 anni, mentre
per le societa' private sarebbe solo il 35%.
Una
studentessa di relazioni internazionali – nera – mi dice che lei
ha votato EFF perche' sono cosi estreme queste proposte che tutti si
guarderanno bene dal renderle praticabili, ma che allo stesso tempo
Malema sarebbe cosi un elemento di rottura dentro una politica
bipolare – ANC e DA – che in vent'anni non e' stata capace di
rinnovarsi e di muoversi con il procedere della storia.
Idea
interessante ma disgraziatamente gia' vista: il caso Grillo si
inserisce qui. L'elemento dirompente, di novita' con la vecchia
politica, il punteruolo. Quanti amici ho visto perdersi al melodioso
suono delle sirene: la partecipazione, la rete, i nodi.
L'antipolitica che diventa politica. Attenzione Sudafrica, non
funziona. Abbassa il livello del confronto, annienta il senso della
realta': il dibattito diventa strepitio, si cerca la battuta
piuttosto che il risultato. Si urla anziche' ascoltare. Malema gia'
sicuro di entrate in Parlamento ha gia' fatto sapere che fara'
cambiare il dress code dell'Assemblea Nazionale perche' non vuole
dismettere i suoi panni rossi da guerriero. Questa e' la prima cosa
che ha promesso di fare: cambiare il dress code.
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Julius Malema a sinistra e il suo amico Kenny Kunene |
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