Maimane, l'Obama sudafricano, e il sogno di Johannesburg
Non e' successo. Sarebbe stato il segnale piu' importante di un cambiamento in atto: che tutte quelle critiche per anni sospirate nelle township e amplificate dai commenttori politici, avevano una base.
Dopo 24 ore di conta dei voti, sembrava che la Democratic Alliance espugnasse Johannesburg all'African National Congress. La notte tra giovedi e venerdi e' trascorsa con il fiato sospeso: il Timeslive c'aveva fatto la copertina
Il Gauteng in piu' e' la regione in cui l'African National Congress registra il maggior numero di avversari di Zuma: e infatti chi ne ha molto beneficiato e' stato infatti Julius Malema e il suo Economic Freedom Fighters che qui ha raschiato il 10% prendendo voti tra i minatori e nelle township. In questo contesto si era ridotto lo scarto tra ANC e DA lasciando per alcune ore la speranza di un ribaltamento che fosse un segnale.
Sarebbe stata anche una grande notizia - dal punto di vista culturale uno schiaffo a un certo sguardo razziale seppur buonista tra i bianchi e i neri sempre alle prese con speculazioni intellettuali d'altri tempi - se Mmusi Maimane fosse diventato presidente della provincia del Gauteng: 33 anni, da Krugersdorp, laureato all'Universita' di Wits e sposato a una bianca, e' stato definito una marionetta in mano ai bianchi della DA, anzi di piu': alla dama bianca della DA, Helen Zille. O un replicate di Barack Obama. Il suo spot elettorale era stato bannato dalla SABC, la televisione di Governo: immagini e parole erano state dichiarate molto dure, e lo erano. Ma soprattutto troppo dirette le critiche al Presidente Zuma e al suo esecutivo.
Il giovane astro nascente - nero - della Democratic Alliance sta antipatico a molti, piu' o meno esattamente come la portavoce in Parlamento dello stesso partito, la pure lei giovane - e colored - Lindiwe Mazibuko. Inchiodata alla definizione di "partito dei bianchi" la DA sembra condannata a ricevere critiche a ogni apertura a chi bianco non e': non che nell'ANC - il "partito dei neri" non ci siano bianchi, ma evidentemente la cosa salta meno all'occhio o allo stomaco. Ogni volta che un "non bianco" assume un incarico o una carica nella DA, viene immancabilmente sospettato di essere una marionetta nelle mani di Helen Zille.
Il giovane - bianco - Benjamin Fogel, direttore della rivista Amandla! e columnist dal Mail&Guardian, ha definito Maimane "il piu' superficiale e stereotipato politico sudafricano". Il giovane - nero - Khaya Dlanga, comunicatore e columnist anche lui tra gli altri su M&G, non ha avuto pieta' in un articolo dal titolo "L'Obamificazione di Maimane non fara' guadagnare il voto nero alla DA".
Dopo guarderemo i valori assoluti - i voti in termini di numeri e non percentuali - e proveremo a capire se e' vero o no.
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