Alesha: l'autismo, il piano e lo spazio della gioia
di Frate Stefano Invernizzi
da San Pietroburgo
tratto dal numero di giugno di Viesti, notiziario mensile dalla Russia dei Frati Minori di Lombardia
Alesha è riuscito!
“Sei contento?” Gli ha chiesto Galina. E mentre in mano teneva la medaglia conseguita, sul suo volto è apparso un largo sorriso!
Lo conosciamo: Alesha è un ragazzo autistico. Lui è orfano, purtroppo ormai da qualche
anno, sia di padre che di madre.
Vive da solo.
Galina, responsabile dello “Spazio della gioia”, gli fa da mamma, diciamo così, a
distanza.
[mentre leggete questa storia ascoltate qui Alesha]
Alesha, diminutivo di Aleksei, ha sempre frequentato lo “Spazio della gioia”: uno dei
due progetti del “Centro di crisi per bambini” per ragazzi autistici e diversamente abili.
A lui è sempre piaciuta la musica: anzi, Alesha è un provetto pianista ed ha studiato
pianoforte molti anni alla scuola musicale. Poi, come tutti gli artisti, lui è incostante ed a
volte abbandona questa sua passione che gli permette, comunque, di esprimere tutto il suo
ricco mondo interiore.
Per altro, Alesha, è anche compositore e non solo esecutore: ma non solo di musica!
Così, Alesha, ha pubblicato già alcune sue poesie che manifestano tutta la sua ricchezza
d’animo, la sua voglia di vivere ed anche la sua sofferenza.
Voglia di vivere e sofferenza che esprime, comunque, soprattutto quando è seduto di
fronte al suo amato pianoforte.
Dal quattordici al diciannove maggio, presso il Museo Dershavina di San Pietroburgo si è
svolto un Festival Internazionale a cui Alesha ha partecipato in qualità di giovane pianista.
È stato un successo!
Alesha ha suonato l’“Improvviso” di Franz Shubert, in “Si bemolle maggiore, opera 142”.
L’esecuzione è stata premiata da un lungo e commosso applauso.
E più commossi di tutti erano, naturalmente, in sala, Galina ed Elena, la sua insegnante privata!
Sì, perché ormai da due anni Elena, con grande costanza, a spese del “Centro di crisi
per bambini”, si è dedicata ad Alesha ed al suo talento. Nella “Piccola sala” della Filarmonica di San
Pietroburgo, poi, al termine del Festival, il ventuno di maggio Alesha è stato premiato con una medaglia d’oro.
Il sorriso sul suo volto alla domanda di Galina dopo la premiazione, è ora il sorriso di tutti noi, amici di Alesha ed è per lui lo sprone per proseguire nella sua, non facile, carriera e, per noi, di sostenerlo.
Bravo: Alesha!
Frate Stefano Invernizzi
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