Gli immigrati, i militari e la TBC di ritorno: la ragione



Ha ragione Matteo Salvini - che sempre di più guarda alla destra europea che vince come a un modello da seguire - quando dice che gli immigrati portano malattie che "avevamo" sconfitto. Io me ne chiamo fuori, arranco a dire il principio attivo della Aspirina, figuriamoci se "ho" sconfitto anche solo un virus influenzale. Comunque e' vero, la tubercolosi e' stata ridotta ai minimi termini tra di "noi" - intendendo per cio' gli autoctoni del paese più prossimo e battuto dalle carrette di "clandestini": se fosse vera la notizia dei dieci militari di pattugliamento delle acque mediterranee, che avrebbero contratto la Tbc, sarebbe un caso su cui fare ammenda. Dieci in un botto solo o comunque in un arco di tempo più ampio, comunque sarebbero un fallimento di ogni qualsivoglia prevenzione di base. Comunque a me a naso vien da dire che dieci non sono tanti ma son troppi per essere veri. Speriamo che qualcuno racconti bene i fatti.

Ricordo che qualche settimana fa l'allarme lanciato invece fu l'ebola, con tanto di vignetta imbarazzante.  Tra Guinea e Liberia ci sarebbero stati finora poco più di 100 morti e subito i destri europei hanno cominciato a urlare al rischio infezioni, mentre non mi risultano reazioni esasperate simili per esempio nel 2000 quando si contarono oltre 200 casi mortali in Uganda, o gli altrettanti decessi del 2007 nella Repubblica del Congo.

Nel frattempo va detto che e' vero, ha ragione Matteo Salvini (e due): gli immigrati portano con se' malattie in parte debellate dalle "nostre" parti. E' il dramma di essere egoisti, di non guardare più in la' del proprio naso. Perché se ci piacciono i diamanti della Sierra Leone e non possiamo fare a meno del piretro keniano; se dal Camerun, dal Gabon e dal Congo le aziende alimentari importano olio di palma (pericoloso per molti aspetti); se il rame lo importiamo anche dalla provincia di Katanga, l'uranio dalla Tanzania e il petrolio, quello più ce n'e' e più ne serve e quindi giù a trivellare in profondità rendendo impossibile ogni forma di vita umana costretta a scappare più un la' se non a perdersi negli abissi della Terra. L'elenco e' lungo, ci sono anche frutti esotici e materiali preziosi, non solo oro, e guerre finanziate da organizzazioni mondiali ben ingioiellate. Un devasto. Dove le persone vivono male e da dove se sopravvivono e' normale si sentano di dover scappare. La maggior parte starebbe li nella propria patria, mica solo i Padani sono legati al suolo natio. E da li scappano e si portano dietro tutte le malattie sviluppate all'ombra della lunga mano dello sfruttamento capitalista occidentale (e orientale, ormai non c'e' differenza). Se ne occupa da anni il Naga, organizzazione seria che come principale compito ha quello di curare gli immigrati. Ma anche quello di fare divulgazione scientifica tra "noi" italiani, basandosi su dati concreti, sull'osservazione. Per esempio qui si risponde alla domanda Le malattie degli immigrati sono pericolose per gli italiani?  C'e' un dato molto interessante tra gli altri e dopo averci riflettuto, da emigrata, scriverò qualche riga. Ma intanto prima di controbattere senza senso a Matteo Salvini, chi gli ribatterà, prima studi. Che di sicuro non fa male.

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