Aspettando Pistorius, una sentenza che fa discutere
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Disegno di Zapiro, il più famoso vignettista sudafricano |
12 anni per lo stupro della coetanea Marthella, ai tempi quindicenne, più 20 per ciascuno dei tre efferati omicidi della ragazza e dei suoi genitori. Più 4 anni per aver intralciato la giustizia e mentito ripetutamente. Il totale fa 76 ma il diciassettenne alla sbarra passera' non più di 20 anni in carcere perché il giudice ha disposto che le sentenze corrano in parallelo. Sui social media e' la rivolta a una condanna giudicata troppo lieve. A rendere meno pesante la richiesta di 96 anni fatta dall'accusa - essendo l'imputato minorenne non si applica l'ergastolo - ci sono stati i sicuro due fattori: le testimonianze di amici, soprattutto amiche, e conoscenti circa l'irreprensibile comportamento del giovane nei suoi primi 14 anni e mezzo; le deposizioni di psichiatri, criminologi e guardie tutti concordi a descriverlo come un ragazzo a modo. Poco ha contato invece ogni relazione sulla sua mancanza di rimorso e di pieta' ai tempi del brutale pluvi omicidio e poi successivamente. Un efferato delitto di tutta la famiglia che di cognome faceva Steenkamp, esattamente come la bella Reeva uccisa da Oscar Pistorius.
La sentenza di oggi entra prepotentemente nei ragionamenti, e nelle speculazioni, rispetto a quell'altra che riguarda l'atleta Olimpico e Para Olimpico, attesa in tutto il mondo per l'11 settembre. Una decisione non facile, come già mettevo in evidenza alcuni giorni fa in questo articolo sul sito della Radio Televisione Svizzera.
A tenere in comune i due casi sono la rarità con la quale per reati del genere si vedono in Sudafrica alla sbarra bianchi di buona famiglia. Ogni giorno sono decine gli arresti e le condanne per omicidio e/o stupro, nella Nazione Arcobaleno. Ma tutti reati che maturano nella fascia più disperata della popolazione, in stragrande maggioranza nera. Le vittime sono soprattutto ragazzini se non addirittura bambini e infanti. Oggi sono stati fermati tre uomini accusati dell'omicidio di una bambina di 10 anni nella township di Gugulethu, Cape Town. Ancora si attende il risultato della perizia. Il 10 agosto l'Alta Corte del Western Cape condanno' a 28 anni un trentenne che aveva ucciso il figlio di 18 mesi sotterrandolo vivo; il 7 agosto la Corte di Nelspruit commino 18 anni di carcere per stupro su una quattordicenne; il 17 luglio l'Alta Corte del KwaZulu Natal ha dato ben 5 ergastoli a un trentenne per lo stupro e l'omicidio di una ventina di donne.
L'African National Congress, il partito al governo da 20 anni, ha due giorni fa lanciato un grido di dolore per "il crescente e inspiegabile fenomeno che colpisce inermi e innocenti vite e che non ha giustificazione e non deve avere spazio nella nostra società" come ha detto il portavoce Zizi Kodwa. E' un paio di anni che anche il Presidente Jacob Zuma ammette ad alta voce che questa degli stupri e degli omicidi e' la purulenta piaga del Sudafrica povero e marginale: in particolare dal brutale stupro e omicidio della giovane Anene Booysen, 17 anni, sventrata, violentata, lasciata morire in un campo della campagna agricola a 200 chilometri da Cape Town. Il suo ex fidanzato venne condannato a due ergastoli. Ma nessun effetto deterrente e la sequenza non si e' mai interrotta. (LB)
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