Adesso anche l'anarchia nel povero strepitoso Lesotho
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Streets of Maseru just hours after the "attempted military coup" Photo Michael J. Jordan, freelance correspondent based in Lesotho - twitter @mjjordanink |
Innanzitutto la pronuncia corretta: "Lesutu", con la esse morbida e tutte le O che diventano U.
Lesotho significa "Terra dei Sotho", che qui nello specifico sono i Basotho, popolo Bantu la cui lingua è appunto il Sotho, correttamente pronunciato "Sutu".
Bellissimo e impervio, il Lesotho è un francobollo circondato dal Sudafrica di cui pure non ha mai fatto parte se non come colonia di dominazione Inglese finché quindi gli Inglesi hanno avuto la meglio sui Boeri. I primi Sotho arrivarono in questo immenso altipiano dal Sudafrica spinti dalla violenza Zulu e dal tentativo di fuggire alla tratta degli schiavi. Ma questa e' Storia complessa, non più della situazione politica che si è creata con questo ennesimo surreale colpo di Stato all'africana. Il presidente Tom Thabane è scappato subito in Sudafrica dopo aver denunciato un colpo di stato da parte del suo vice, Mothetjoa Metsing, che invece smentisce. Adesso il presidente sudafricano Jacob Zuma ha il pallino in mano e l'occasione d'oro di appuntarsi al petto il ruolo di mediatore nella movimentata area del Sud dell'Africa. In sintesi, come raccontato stamattina alla Radio Svizzera, questa la situazione allo stato attuale:
I 2 milioni di abitanti del Lesoto hanno
passato la domenica a fare scorta di beni di prima necessità: la
manifestazione contro il Presidente prevista per oggi è stata
sospesa, ma è ancora alta la tensione nel piccolo Stato montano,
enclave del Sudafrica. Soprattutto per via dell'anarchia imperante
che persiste anche dopo il giro di incontri che si è tenuto la notte
scorsa a Pretoria tra i ministri esteri dei paesi del Sud del
Continente e poi tra il presidente Jacob Zuma, l'omologo del Lesotho
Tom Thabane e il suo vice – Metsing – accusato di aver
organizzato il colpo di Stato. Golpe però smentito. A questo si
aggiunge la confusione nell'esercito, dove il Generale e' stato
sostituito dal presidente pochi minuti prima della sua fuga in
Sudafrica.
L'instabilità politica del Lesotho non è una novità, ma si aggiunge ad altre importanti grane da risolvere
nell'area, in primis nella Repubblica centroafricana: un focolaio che il Sudafrica sta cercando di spegnere per
accreditarsi a livello internazionale come mediatore delle complicate
diplomazie africane. Per questo Pretoria ha chiesto un pacifico
ritorno al potere del presidente spodestato ma ha smentito le voci di
invio di proprie truppe militari nel Lesotho. Meglio il dialogo e la
democrazia, anche se finta, che assicuri alla Nazione Arcobaleno il
dominio economico sull'intera area. Ma il Sudafrica vuole la pace nei
paesi confinanti anche per arginare i flussi di immigrati che
provocano lo scontento dilagante tra la popolazione locale e per
prevenire i tanti casi di xenofobia in giro per il paese: come gli
attacchi violenti, alla manodopera sottocosto che dal Lesotho si
riversa nelle miniere sudafricane.
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Le piste da sci in Lesotho |
Dal Lesotho il Sudafrica riceve anche acque
buone da bere e utili per produrre energia di cui la Nazione Arcobaleno è perennemente in deficit: nel piccolo Stato intanto oltre la metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e la
produzione agricola riesce a soddisfare solo il 5% del fabbisogno,
mentre molti degli uomini scappano a lavorare sottopagati nelle
miniere sudafricane e la tradizionale industria tessile e'
soppiantata da manufatti cinesi. Anche qui, tra le cime mozzafiato
del Drakensberg dove le piste da sci sono come quelle europee (o quasi) ma dove
ora anche il turismo subirà una frenata per la critica situazione
politica.
Ecco questo e' il Lesutu che dovete collocare quaggiù
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