Pistorius intendeva uccidere: il presunto ladro (verso la sentenza)
(aggiornamento RG Radio Svizzera Italiana h. 12.30)
Con precisione chirurgica e voce ferma
e composta, il giudice Thokozile Masipa ha smontato stamane i
pilastri della tesi dell'accusa che aveva chiesto la condanna di
Oscar Pistorius per omicidio premeditato: ora rimangono due
possibilità in base al grado di intenzionalità su cui sta
dissertando proprio in questi minuti il magistrato. Il suo
ragionamento sta andando nella direzione dell'intenzione di uccidere,
forse il presunto ladro. La legge sudafricana prevede minimo 15 anni di
galera.
Masipa sta rigettando le teorie della
difesa dopo aver fatto lo stesso con quelle dell'accusa: il castello
del Procuratore Gerrie Nel e' franato sui fondamentali testimoni che
la giudice ha definito non attendibili e in contraddizione tra loro.
Cosi come ha dimostrato l'incosistenza di altre presunte prove, come
il cibo non digerito nello stomaco di Reeva o il cellulare che la
ragazza Respinta anche la suggestione del Procuratore secondo cui il
cibo non digerito trovato nello stomaco di Reeva fosse la prova che
la ragazza avesse mangiato dopo una presunta lite con Pistorius:
potrebbe essere che lei sia scesa in cucina a mangiare menter lui
dormiva, ha detto la giudice. Che ha dato anche un'altra spiegazione
al telefonino che Reeva si era portata nel bagno in cui e' stata poi
freddata: non lo avrebbe portato con sé per chiedere aiuto ma per
farsi la luce necessaria poiché la lampada era rotta. Anche la
cronologia dei fatti ricostruita dalla giudice in aula – l'orario
degli spari, delle urla sentite dai vicini, della porta sprangata e
della chiamata di aiuto da parte di un Pistorius disperato – è un
punto a favore della difesa. Che, qualunque sarà la condanna, farà appello chiedendo nel frattempo la prosecuzione della libertà su
cauzione fino ad allora. LB
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